domenica 23 ottobre 2011

RECENSIONE "LE TRE ETÀ DELLA DONNA"




Autore: Gustav Klimt

Titolo: Le tre età della donna

Anno di pubblicazione: 1905

Luogo di conservazione: Galleria nazionale dell'arte moderna, Roma

Dimensioni: 180X180

Tecnica: Olio su tela + ' oro, linea, colore '


Nell'opera figurano tre figure femminili: una neonata, una matura e una anziana. Le prime due sono abbracciate, la neonata è in braccio alla donna matura, forse è la madre, poiché dà la sensazione di protezione, sicurezza. L'amore e la felicità che spiccano da queste due figure sono enormi,si percepisce dagli sguardi così veritieri che danno senso di quiete, inoltre per enfatizzare questo amore e questa felicità, l'artista oltre ad appoggiarle su uno sfondo onirico, inserisce delle margherite, fiore della felicità, sui capelli della donna matura. L'autore ci comunica che esse sono inseparabili, perciò le loro gambe sono cinte da un velo azzurro che impedisce il movimento per far sì che questo momento duri per sempre, così Klimt non ha dipinto i piedi della donna matura. Al contrario, l'autore ha dipinto i piedi alla donna anziana, forse per comunicarci che lei una fine ce l'ha. Un corpo avvizzito, senza bellezza. Il piede destro è in una parte nera, per dire: " E' a un passo dalla fossa", l'altro in un campo fiorito. Ella è stanca del mondo, lo comunicano quelle venature visibili su gran parte del corpo. Ha una mano sul viso come se volesse nascondere il pianto, è una figura messa di profilo per dire che l'anziana ha guardato le la neonata e la matura e rimembra la sue due gioventù rimpiangendole. La parte superiore è dipinta di nero, questo nero stringe la figura, è un nero che non dà speranza, ti ferma. Il resto della figura è contornata da una fantasia che assomiglia ad una cascata dorata che dà la sensazione di vitalità, felicità.
Il quadro è abbastanza angoscioso , poiché comunque 'narra' la vita dall'inizio alla fine, la figura specifica che incute angoscia è la donna anziana, dal momento che vede il suo passato e sa di non poter tornare. Invece le altre due candide figure incuto felicità, amore e perché no, anche tenerezza.