domenica 23 ottobre 2011

RECENSIONE "LA PERSISTENZA DELLA MEMORIA"


Autore: Salvador Dalì

Titolo: La persistenza della memoria, alias " Gli orologi molli"

Anno di pubblicazione: 1931

Luogo di conservazione: Museum of Modern Art, New York

Dimensioni: 24X33 cm

Tecnica: Olio su tela

Nell'opera figurano quattro orologi: essi, tranne uno, danno l'impressione di essere molli, l'altro orologio sembra essere fatto di ambra. L'orologio che prima viene all'occhio è steso sull'unico ramo semi-secco di un piccolissimo arbusto, fuori dalla base dove v'è il tronco. Esso incute pesantezza, tira verso il basso, angoscia. Il secondo è "afflosciato" su un corpo indefinito che dorme, il quale è in parte poggiato su uno scoglio e in parte su un terreno cupo. Su questo corpo si nota un occhio chiuso con ciglia lunghissime, per denotare l'infinito e un naso, il corpo è privo di arti e si conclude con una fascia che va mescolandosi con il cupo terreno. Il terzo orologio " sta scivolando" da una base, la stessa sulla quale c'è l'arbusto prima citato. Anch'esso scivola verso il basso, tanto da tirare giù anche chi lo sta osservando. Un'altra particolarità di questo orologio è la mosca che sta sulla parte superiore di esso, o meglio che tenta di "atterrare" su di esso, in questo caso, questo gesto sembra impossibile. Rispetto agli altri due orologi, questo è più colorato, mentre il primo ha il bordo argentato è il quadrante celeste spento e quello appoggiato sul corpo ha il bordo sempre d'argento e il quadrante celeste spento illuminato, questo terzo ha il bordo dorato e lo sfondo celeste acceso, per denotare la pesantezza. Il quarto ed ultimo orologio è posizionato sulla base dell precedente orologio e dell'arbusto. E' come se fosse di ambra, viene rosicchiato da alcune formiche che rimangono intrappolate, senza via d'uscita, all'interno di esso, ad indicare proprio " la fine che non è finita" ma che una fine ce l'avrà. Sullo sfondo c'è una specie di mare quieto con degli scogli sulla destra e sulla riva della parte sinistra c'è una piattaforma accompagnati da un cielo di tramonto che rispecchia gli scogli sul mare e che limita la luce, non oltrepassa un pezzetto di riva. E' uno spazio indefinito che dà quel tocco angoscioso per completare l'opera. E' un quadro che fa pensare molto, al tempo, ad esempio, che non ti dà mai tempo.

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